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Finalmente è arrivato Bloodborne: il gioco da tavolo, un dungeon crawler cooperativo per un massimo di 4 giocatori ambientato in tutto e per tutto nella città di Yharnam, andando a riprendere luoghi e caratteristiche del famoso videogioco. Un gioco da tavolo brutale, che non perdona le scelte sbagliate e capace di castigare i giocatori, ma allo stesso tempo bello e divertente da giocare, con una componentistica da paura!

Bloodborne: il gioco da tavolo è un boardgame publbicato da Cmon Games in aggiunta al loro crescente portafoglio di adattamenti di videogiochi tra cui God of War: il gioco di carte e Bloodborne: il gioco di carte.

Se non avete familiarità con il videogioco in questione, allora sappiate che dovrete essere pronti per un’avventura gotica in cui dei cacciatori saranno chiamati ad uccidere lupi mannari e altri generi di mostri, contemporaneamente ad indagini su strani avvenimenti in una terra attanagliata da forze sinistre. Il videogioco invia i giocatori nelle foreste oscure e nei labirinti contorti di un incubo intriso di sangue, ma questo gioco da tavolo di base si concentra esclusivamente sulla città introduttiva di Yharnam.

Bloodborne: il gioco da tavolo è un gioco cooperativo incentrato sulla narrazione e l’avventura. Dopo aver selezionato un cacciatore e assemblato un mazzo base di carte statistiche, i giocatori dovranno lavorare insieme per indagare su Yharnam, migliorando nel contempo il proprio mazzo, raccogliendo equipaggiamento e infine affrontando un vile boss che sta alla radice della cospirazione. Il gioco base contiene quattro diversi mazzi campagna, ognuno contenente più di cinquanta carte che descrivono in dettaglio le regole, le condizioni di preparazione e il tipo della trama scelta.

I giocatori a turno dovranno spostarsi lungo le strade, scoprendo tessere semi-randomizzate e combattendo mostri infernali nel tentativo di completare obiettivi chiave. Un aspetto interessante qui è che i giocatori inizialmente non sanno quale sia l’obiettivo principale della loro missione di caccia. Arrivare su determinate tessere della mappa e raggiungere determinati traguardi rivelerà carte storia ed eventi aggiuntivi che aiuteranno i giocatori a vedere il quadro più ampio. Bloodborne: il gioco da tavolo non è un blando dungeon crawler e le varie missioni secondarie fanno un buon lavoro dal punto di vista del contorno della missione principale.

Cosa troviamo nella scatola di Bloodborne: il gioco da tavolo?

La scatola di Bloodborne: il gioco da tavolo, è una gioia per gli occhi. Gli sviluppatori hanno fatto davvero un ottimo lavoro, creando tutti gli inserti necessari a poter riporre i materiali al suo interno in ordine. Inoltre, essendo un tipo di gioco da tavolo che richiederà sessioni multiple per poter terminare un’avventura, è presente anche lo spazio dedicato alle carte attualmente conquistate dai giocatori, cosi da poter ritirare fuori il tutto dal punto in cui vi siete fermati.

Per il resto cosa possiamo dire riguardo ai materiali di Bloodborne: il gioco da tavolo? Le tessere mappe sono fatte in cartoncino molto spesso e ben disegnate. Forse ci saremmo aspettati una piccola variazione grafica sulle tiles, invece risultano essere tutte molto simili tra loro, ma non risulta essere un grave problema.

Le carte stesse sono ben fatte ma sono soprattutto molte. A primo impatto potreste restare un po spaventati da questa quantità, ma appena le regole verranno apprese e digerite, avendo il quadro della situazione più chiaro questa sensazione svanirà.

Le miniature sono qualcosa di eccezionale. Belle, ben fatte, dettagliate, dagli eroi, più piccoli per mantenere la proporzione con i nemici fino ai boss, grandi e stupendi. Immaginiamo già la faccia di tutti coloro che dipingono le miniature. Ne resteranno molto soddisfatti.

Vediamo le meccaniche di Bloodborne: il gioco da tavolo

Bloodborne: il gioco da tavolo si distingue per il suo flusso di gioco interamente basato sulle carte. Il combattimento prevede che i giocatori selezionino una carta statistica dalla loro mano e la inseriscano in uno slot libero sulla propria plancia arma. Verrà quindi girata una carta da un generico mazzo di azioni nemiche che determina come si comporterà quella miniatura nemica. La maggior parte dei nemici di base ha tre diversi attacchi o abilità e se i giocatori contano attentamente le carte azione rimanenti, saranno in grado di prevedere cosa faranno i nemici durante i turni futuri. Questa è una tattica di vitale importanza perché le carte cacciatore hanno effetti che possono schivare o addirittura annullare gli attacchi in arrivo se previsti correttamente.

Il combattimento è praticamente tutto in questo gioco da tavolo, e cosi strutturato resta divertente e mai noioso. Tutti e quattro i cacciatori possiedono un’arma diversa, ognuno sviluppato attorno a una specializzazione differente, che si tratti di schivare, stordire o curare. Ogni attacco possiede un valore di velocità per dare allo svolgimento del combattimento uno spessore maggiore, e le armi di ogni cacciatore sono a due lati (trasformabili come nel videogioco), il che significa che i giocatori dovranno anche trovare i momenti migliori per trasformare l’arma, svuotando cosi gli slot precedentemente utilizzati e rendendoli nuovamente liberi. 

I fan dei giochi di deck building devono sapere che la meccanica in questione in Bloodborne: il gioco da tavolo è piuttosto leggera. Le carte statistiche sono insignificanti, a volte quasi inutili. Sono divise in quattro categorie (forza, abilità, resistenza e vitalità), ma questa distinzione non sembra particolarmente significativa, con i mazzi cacciatore che di solito sono un miscuglio delle migliori carte potenziamento disponibili in quel momento. È vero che alcuni cacciatori saranno più abili nell’usare determinati potenziamenti rispetto ad altri, ma la presenza di fastidiosi effetti di imboscata e immunità ai nemici vi incoraggerà comunque a mantenere una distribuzione ordinata di tipi di carte. I mazzi dei cacciatori non tendono ad essere troppo diversi per questo motivo e le migliori scelte di carte sono sempre abbastanza ovvie.

Tra i lati positivi, la pila di carte potenziamento casuali che i giocatori possono acquistare con i loro echi del sangue (punti esperienza) è abbastanza ben bilanciata. La maggior parte di questi potenziamenti è soddisfacente da usare, anche se ci sono alcune scelte poco attraenti che si attivano “su uccisione” o quando un nemico utilizza un’abilità. Il motivo per cui potrebbero non essere attraenti è perché sono totalmente inutili contro i boss di questo set base. 

Solo uno dei boss di questo set base reagisce contro le armi da fuoco dei cacciatori. Le armi da fuoco erano un ingrediente particolare nel combattimento principale di Bloodborne e il gioco da tavolo le traduce come oggetti a uso limitato che i giocatori possono esaurire per annullare gli attacchi e generalmente ottenere un vantaggio sui loro mostruosi antagonisti. Tuttavia, la maggior parte delle armi da fuoco non funziona contro i boss, il che è amaramente deludente poiché i giocatori si rivolgeranno ripetutamente a loro per uscire da una situazione difficile, per poi rendersi conto che in realtà non funzionano.

Similmente a Dark Souls: il gioco da tavolo di Steamforged, i boss di Bloodborne: il gioco da tavolo hanno il loro mazzo d’azione unico e la carta salute a 2 fasi, eppure le loro regole di movimento rimangono in gran parte le stesse dei normali nemici. Le tessere su piccola scala fanno sembrare questi combattimenti come qualsiasi altro incontro, e c’è inoltre un elemento di squilibrio che contribuisce a tutto ciò. Un boss combattuto nel capitolo 1 di una campagna può essere una minaccia opprimente, ma un boss combattuto nel capitolo 3 può essere un semplice impedimento temporaneo.

Il completamento delle missioni sblocca potenti ricompense che possono potenziare notevolmente qualsiasi cacciatore e il pratico mazzo dei materiali di consumo ha alcuni oggetti che possono cambiare il gioco se giocati al momento giusto. Significa che una squadra di cacciatori può fare davvero tanto in un singolo capitolo se gioca in modo intelligente, e quindi la migliore tattica da adottare contro un boss può essere quella di prendere tempo.

Questo ci porta al tabellone della caccia dove è presente il tracciato di caccia, che si comporta come un timer di gioco. Si attiva all’inizio di ogni round e quando raggiunge uno spazio di ripristino rosso, i giocatori devono ripopolare la mappa con i nemici, anche se già sconfitti, e ripristinare la piena salute di qualsiasi boss o avversario unico. Se avanza oltre lo spazio finale, il gioco è finito. I cacciatori devono pianificare tutto ciò che fanno intorno al tracciato di caccia perché perdere tempo in qualsiasi azione che non faccia avanzare in qualche modo la missione di caccia è di solito una cattiva idea.

Tuttavia c’è anche un lato positivo nel tracciato della caccia. Esso non comporterà solo il rigenerarsi dei nemici, ma anche di tutti i consumabili da poter raccogliere, dando cosi ai cacciatori nuove occasioni per ottenere potenziamenti e oggetti capaci da dare una grande mano durante tutta la missione.

Il sogno del cacciatore

Come nel videogioco, anche in Bloodborne: il gioco da tavolo ritroviamo il sogno del cacciatore. Una particolarità di questo gioco da tavolo infatti è l’assenza completa di una morta definitiva dei giocatori. Perdere l’ultima vita in questo titolo non significa rimuovere il cacciatore dal gioco, ma mandarlo nel sogno del cacciatore per poi tornare in gioco il round successivo in una delle lanterne sparse lungo la mappa.

Avrete due modi per accedere al sogno del cacciatore:

  • Volontariamente in modo da poter spendere gli echi del sangue ottenuti tramite le uccisioni dei nemici per potenziare il proprio mazzo di carte personali.
  • Nel caso in cui veniate uccisi da nemici. Questo però comporterà la perdita di tutti gli echi del sangue ottenuti fino a quel momento.

In entrambi i modi ci sarà comunque l’avanzare del tracciato della caccia, diminuendo cosi il tempo della missione. 

Se pensate però che la morte in Bloodborne: il gioco da tavolo non sia alla fine poi cosi tanto brutta, sappiate che gli sviluppatori c’hanno visto lungo. Perdere un capitolo farà si che siate costretti a ricominciare l’intera campagna. Attenzione dunque alle vostre scelte!

Opinione Finale di Bloodborne: il gioco da tavolo

Bloodborne: il gioco da tavolo è un cooperativo in stile dungeon crawler che vi saprà prendere, offrendovi 4 campagne da poter giocare, ognuna divisa in capitoli, con un livello di difficoltà medio alto.

Grazie ai suoi cacciatori e al sistema di combattimento gestito dalle carte, con una piccola componente di deck building, Bloodborne: il gioco da tavolo offre una gestione dei combattimenti ben pensata e divertente.

L’unica nota negativa che mi sento di prendere in considerazione è la linearità della mappa, formata da una serie di tiles messe una vicino all’altro dall’aspetto praticamente uguale e quindi incapace di trasmettere un’ambientazione varia come invece accade in altri titoli di questo tipo, dove le illustrazioni della mappa riescono a farti immergere nel paesaggio fantasy della storia.

Per il resto i componenti sono davvero belli e ben fatti e la scatola risulta essere pesante e piena. Sicuramente il prezzo abbastanza elevato che sia aggira sui 100€ può essere un paletto difficile da rimuovere per l’acquisto del gioco, ma possiamo dire che li vale tutti.

Scheda Tecnica

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Contenuto della scatola

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