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The Breach, una delle ultime fatiche dei ragazzi di Ludus Magnus Studio è arrivato sul nostro tavolo, ed oltre a un colpo d’occhio fenomenale, è riuscito a rapirmi grazie alle sue meccaniche e alla profondità strategica che lo contraddistingue. Un gioco da tavolo competitivo che vi metterà contro gli altri giocatori ma soprattutto il gioco stesso, il tutto a colpi di virus cercando di sfruttare le falle del sistema!
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Arrivato da poco sul mercato The Breach è una sorta di di dungeon crawler competitivo per 1-4 giocatori nel quale impersonerete i Breacher, degli hacker esperti il cui intento è riuscire ad entrare nel database Gen.sys e rubare così le preziose informazioni alla Achab Corporation.

Un gioco da tavolo particolare in quanto allo stesso tempo prenderete il controllo sia del Breacher, ovvero l’hacker che vive fisicamente nel mondo reale e l’avatar, ovvero la sua rappresentazione all’interno del database.

The Breach è un gioco da tavolo realizzato dalla Ludus Magnus Studio che ringraziamo tantissimo per averci fornito il materiale necessario a poter provare questo ottimo gioco e soprattutto scrivere questo articolo.

Non perdiamo tempo a partiamo come sempre dai componenti.

Cosa c’è dentro la scatola di The Breach?

Per chi è un minimo pratico dei giochi da tavolo Ludus Magnus Studio, saprà che la qualità dei materiali, la grafica e il design in generale sono sempre stati un aspetto fondamentale all’interno delle loro produzioni. The Breach non è da meno.

La scatola è di dimensioni importanti ma non per nulla. Il materiale al suo interno ne occupa tutto lo spazio e vogliamo fin da subito rassicurarvi sul fatto che una volta defustellato e sbustato tutto, ci sarà lo spazio necessario per mettere via ogni componente senza avere il classico e fastidiosissimo coperchio rialzato.

Aprire la scatola di The Breach (una volta spostati il regolamento e la plancia del Firewall su cui torneremo dopo) porterà immediatamente alla vostra attenzione le miniature: un vero e proprio piacere per gli occhi. La nuova tecnica utilizzata che prevede un mix con certe parti della miniatura con una resina colorata semi trasparente fornisce dei modelli davvero superbi. L’effetto del doppio colore (fucsia/grigio ad esempio o blu/grigio) rende le miniature davvero uniche e belle da vedere sul tavolo, oltre che fornire un colpo d’occhio immediato per distinguere i vostri personaggi dai nemici. La qualità inoltre è ottima così come il dettaglio, e le pose sono diversificate. Insomma, da vedere sul tavolo sono veramente molto belle. Per non parlare della miniatura del Guardiano: imponente e con un grande richiamo alla “sentinelle” di Matrix.

Ma The Breach non è solo miniature.

Le plance dedicate agli ai personaggi sono bellissime, dai colori sgargianti tipici dell’ambientazione sci-fi e cyberpunk, con una forma non convenzionale (non sono rettangolari) e soprattutto dual layer. Perfette quindi per inserire tutti gli elementi che servono (dalle varie carte/schede dei Breacher/Avatar ai classici cubetti).

Troviamo poi le tiles che compongono il database, ovvero la mappa di gioco.

Se a una prima impressione la mappa può sembrare un po’ anonima, ci si rende conto giocando che invece la scelta è perfetta. La composizione della mappa, la forma delle tessere e la grafica sono ideali per richiamare quello che è un circuito elettronico. The Breach non è un dungeon crawler tipico con una fase di esplorazione e di conseguenza una mappa disomogenea con stanze e corridoi sarebbe inutile. Giocherete sempre con una mappa a griglia, le cui dimensioni varieranno a seconda del numero di giocatori.

Menzioniamo ma non ci soffermiamo su token in cartoncino e cubetti colorati di plastica, una presenza ormai fissa nei giochi Ludus Magnus Studio. Non c’è molto da dire, svolgono la loro funzione.

Chiudono il cerchio dei componenti le carte, in due misure.

Quelle grandi dedicate ai Breacher e ai nemici e poi tutte quelle piccole come le carte ricompensa, obiettivo, breccia e malware. In entrambi i casi la grafica è ottima e le carte sono chiare.

Il regolamento infine è abbastanza chiaro. Le regole, ma più le “regoline” e i piccoli dettagli sono molti. I giochi Ludus Magnus Studio non sono per neofiti, ma per un pubblico esperto, e i loro regolamenti (tra cui anche quello di The Breach), vanno letti almeno un paio di volte prima di poter digerire al meglio un 90% buono del regolamento. Tuttavia voglio spezzare una lancia in favore di questo gioco: se devo fare un confronto con Black Rose Wars per esempio, oppure Blood, altri titoli dello stesso editore, la quantità di icone mi sembra leggermente inferiore, e le carte presentano molti meno testi e di conseguenza possibili difficoltà di comprensione. In generale The Breach fila molto più liscio di altri titoli. Della serie “se siete sopravvissuti agli altri giochi Ludus Magnus Studio, questo non sarà un problema”.

Come si gioca a The Breach?

The Breach è un gioco la cui modalità principale della scatola base è competitiva.

Da 1 a 4 giocatori, vi affronterete all’interno del database della Achab Corporation nel tentativo di rubare le informazioni necessarie a completare la vostra carta obiettivo. Il primo che riuscirà nell’intento sarà il vincitore.

Ma attenzione, non sarete gli unici ad aggirarsi all’interno del database. Il Firewall avrà il compito di disporre in gioco e controllare dei nemici di diversa forma e potenza per riuscire a contrastarvi.

Questo concetto rende particolare The Breach in quanto non sarete gli unici a poter vincere. A un certo punto della partita entrerà in gioco “Il Guardiano” un I.C.E. (l’acronimo usato per identificare i nemici) molto più potente e con infiniti punti vita. La sua presenza sarà più un conto alla rovescia per il termine della partita piuttosto che un nemico da sconfiggere, dato che i suoi movimenti e le azioni saranno orientati verso il “divorare i varchi” ovvero i 4 punti d’entrata situati sulla mappa ad uso dei vostri Avatar. Una volta eliminato l’ultimo varco, non avrete più una posizione di spawn nella mappa, decretando così la fine del gioco e una sconfitta generale.

Una partita di The Breach si svolge a round, e in questo articolo andremo a vedere una descrizione generale del gioco, giusto per dare l’idea di come funziona, senza approfondire ogni singola regola (in questo caso vi rimandiamo al regolamento consultabile a questo link).

Una volta completato il setup della mappa come da regolamento e distribuito a ogni giocatore la plancia di gioco con i rispettivi materiali (carta del Breacher, carta dell’Avatar, carte malware di entrambi che comporranno il mazzo personale di pesca e i vari cubetti e token), potrete iniziare la vostra partita.

Ogni giocatore svolgerà il proprio turno eseguendo tante azioni quante ne ha sbloccate fino a quel punto della partita (tutti partono con 2 azioni), dopodiché toccherà al Firewall. Rubare le informazioni, ovvero i token presenti nei vari “buchi” presenti nella mappa (i nodi) oltre a portarvi sempre più vicini alla vittoria, vi farà ottenere anche azioni aggiuntive rendendovi più forti.

Vediamo in generale in cosa consiste il turno dei Breacher.

Sulla vostra plancia saranno presenti dei cubetti colorati in numero variabile divisi in 3 quadrati degli stessi colori. Questi rappresentano i punti movimento (cubi gialli), la difesa (cubi azzurri) e l’attacco (cubi rossi). Inoltre è presente un quarto quadrato inizialmente vuoto chiamato “cache”. Ogni volta che andrete a scegliere di compiere una di queste 3 azioni, dovrete prendere un cubo del rispettivo colore dallo spazio con lo stesso colore e spostarlo in un altro spazio seguendo le frecce di collegamento. Questo spostamento indica il compimento dell’azione.

La forza dell’azione invece dipende da quanti cubi sono presenti in quello spazio prima dello spostamento tenendo conto che i cubi del colore giusto (quindi un cubo giallo nello spazio giallo per esempio) valgono 2, i cubi di colore diverso valgono 1.

In sostanza se nello spazio giallo (movimento) ho 3 cubi di cui 2 gialli e uno rosso, avrò 5 punti movimento (2×2 dei cubi gialli e 1 del cubo rosso). Andrò poi a spostare uno dei 2 cubi gialli e potrò eseguire il mio movimento sfruttando tutti e 5 i punti. In questo modo l’azione successiva, se volessi rifarla, sarà più debole a causa dell’assenza del cubo precedente.

Questo meccanismo di The Breach potrebbe risultare un po’ ostico inizialmente fintanto che non si entra appieno nell’idea di come utilizzarli, ma poi diventerà tutto molto fluido e intuitivo. Una meccanica che ho apprezzato molto in quanto non puoi spostare i cubi a caso. Questa scelta va fatta con cognizione di causa anche sulla base delle successive azioni che vorrò fare. Il giocatore viene quindi costretto a pianificare le sue azioni per almeno il turno successivo.

Una volta compreso questo sistema vediamo quali sono le possibilità del giocatore nel proprio turno:

  • Movimento (sfruttando i cubi gialli): il giocatore potrà utilizzare i punti movimento derivanti dalla forza dell’azione per muoversi da una tessera all’altra, rivelare nuove tessere e attivare il potenziamento presente in ogni singola stanza.
  • Attacco (sfruttano i cubi rossi): il giocatore potrà attaccare un Avatar avversario o un I.C.E.. Il valore dell’attacco dipenderà dalla forza dell’azione. A seconda che il valore sia più basso, più alto o più alto del doppio rispetta la difesa avversaria riuscirà ad infliggere 1, 2 o 3 danni (che in questo caso vengono identificati come virus).
  • Schermare (sfruttano i cubi blu): l’azione di schermatura permette di erigere davanti al proprio Avatar uno schermo protettivo che permetterà di
    • ignorare un danno quando subisce un attacco;
    • ignorare le abilità speciali dei nemici;
    • ignorare l’incremento della minaccia (un valore numerico che ogni volta che viene eguagliato il giocatore bersaglio subisce 1 danno.

 

Sono inoltre presenti altre azioni che sfruttano sempre 1 Punto Azione come le precedenti ma che non utilizzano i cubi:

  • Configurare: quest’azione permette al giocatore di scegliere tra:
    • Pescare una carta Malware dal proprio mazzo personale;
    • Eseguire 2 Push, ovvero spostare fino a 2 cubi (anche lo stesso) seguendo le frecce sulla propria plancia così da prepararsi al meglio al turno successivo (o magari anche per effettuare un’azione di cui ha bisogno nel turno seguente ma che in quel momento non può eseguire).
  • Infettare: con l’azione infettare il giocatore avrà la possibilità di piazzare i propri virus direttamente nella stanza. Infettare le stanze è il modo principale per ottenere le informazioni. Nel momento in cui un nodo è circondato da virus dello stesso giocatore (4 virus se è un nodo centrale, 2 se si tratta di un nodo sul perimetro del database), allora si potrà ottenere l’informazione al suo interno se presente.
    Ottenere le informazioni è ciò che serve per vincere la partita e aumentare il numero di azioni a disposizione nel proprio turno.
  • Sviluppare: l’azione di sviluppo permette di spostare i cubi trasparenti posizionati nella parte alta della plancia alla parte bassa, così da sbloccare vantaggi e bonus personali.
  • Log-Out: in The Breach i giocatori non muoiono mai definitivamente. Se sconfitti, vengono disconnessi dal database. La miniatura dell’avatar torna sulla propria plancia e nel turno successivo ci si potrà ri-connettere e rientrare nel database attraverso uno dei varchi presenti. A volte la situazione però diventa troppo pericolosa, pertanto è possibile disconnettersi volontariamente. Disconnettersi comporta però degli svantaggi: nel turno di rientro si potrà fare una sola azione.

Oltre a queste azioni, The Breach mette poi a disposizione delle azioni gratuite che non consumano punti azione e possono essere eseguite in un qualsiasi momento del proprio turno come spendere i propri crediti con le carte ricompensa ad esempio.

Una volta che il giocatore avrà completato tutte le sue azioni avrà la possibilità di riconfigurare scegliendo come spiegato prima tra le due sotto azioni disponibili, e potrà eseguire questo processo tante volte quanto indicato dalla sua plancia.

Infine prima di passare il proprio turno, se possibile si potranno tracciare i nodi sulla base dei virus messi in gioco, ottenendo così le preziose informazioni. Importante tenere a mente che questa meccanica può essere svolta anche se si è disconnessi in quanto i virus restano sul database e non vengono rimossi a seguito della disconnessione dell’Avatar.

Tutto quello che abbiamo visto finora riguarda in modo molto veloce e generico il turno dei Breacher. Nel momento in cui tutti i giocatori avranno terminato, si passerà alla fase dei nemici. In The Breach questa fase è stata gestita in modo molto intelligente in quanto il controllo delle miniature nemiche e i loro bersagli non è interamente nelle mani del gioco, ma saranno i giocatori stessi a decidere (quando possibile) dove indirizzare gli I.C.E. all’interno del database.

In sostanza ogni giocatore a partire dal primo pesca una carta dal mazzo attivazione. Questo mazzo di carte contiene le carte di ogni tipologia di nemico in gioco. Ogni carta mostra gli effetti da attivare come movimenti, attacchi ecc ecc.. Se il giocatore che pesca la carta può soddisfare gli effetti indicati bersagliando un avatar differente dal suo, allora è libero di trarre vantaggio dalla carta stessa. Questa meccanica rende ancora più competitiva la partita dato che permette ai giocatori di sfruttare gli I.C.E. contro gli avversari.

Infine nella parte bassa della maggior parte di queste carte è presente l’indicazione di quale (o quali) dei 3 tracciati del Firewall deve avanzare. Questi tracciati presentano molti step che una volta raggiunti o superati possono innescare diversi eventi (sempre a svantaggio dei giocatori ovviamente) come l’entrata nel database di nuovi nemici.

La plancia del Firewall presenta appunto 3 tracciati.

I primi due rappresentati dall’icona del triangolo e del quadrato, rappresentano le due tipologie di I.C.E. che vengono scelti a inizio partiti e che vi attaccheranno e inseguiranno per tutto il tempo. Il terzo tracciato rappresentato dall’icona del pentagono si riferisce al Guardiano, la miniatura gigante del nemico più forte di The Breach.

Il Guardiano inizia fuori dalla partita.

Nel momento in cui il cubo del terzo tracciato raggiunge l’icona del pentagono, il Guardiano farà la sua entrata in campo.

Si tratta di un nemico invincibile, con punti vita illimitati. Non potete abbatterlo.

Le sue carte attivazione verranno inserite nel mazzo usato fino a quel momento, cosicché durante la fase dei nemici anche il Guardiano possa beneficiare di queste carte.

A differenza dei normali I.C.E. che potete indirizzare verso gli altri Avatar, il Guardiano si muoverà sempre verso il varco più vicino. Se dovesse concludere il turno in una tessera adiacente a un varco, lo divorerà. Una volta eliminato l’ultimo varco il gioco vincerà la partita.

Opinione finale di The Breach

Ludus Magnus Studio da sempre ha abituato l’utenza a un livello di dettaglio, design e grafica dei componenti di primo livello, e con The Breach il risultato non è da meno.

Complici le bellissime miniature con elementi in resina colorata, l’effetto che si ottiene una volta intavolato tutto è davvero sorprendente.

Dal punto di vista qualitativo The Breach si muove di pari passo con i fratelli Black Rose Wars, Blood ecc… Il lavoro per richiamare un’ambientazione cyberpunk e futuristica è di livello altissimo, persino sugli elementi più piccoli come i token di cartoncino. Le plance dei giocatori sono fantastiche, tutte diverse dal punto di vista grafico con questa forma così irregolare che ricorda quegli schermi olografici che si vedono apparire sull’avambraccio del protagonista nei film del medesimo genere.

Insomma, se siete come noi degli amanti del motto “anche l’occhio vuole la sua parte”, allora potreste già fermarvi qua con la lettura e correre ad acquistare The Breach.

Il rovescio della medaglia è che è un gioco costoso, molto costoso.

Ma i giochi Ludus Magnus Studio sono così da sempre. Un mix tra componenti e meccaniche che li rendono la versione “lussuosa” del settore ludico. Sicuramente non siamo di fronte a un gioco per tutti. The Breach è un titolo per esperti difficile da trovare nei negozi fisici che si occupano di vendita di giochi da tavolo.

Allo stesso tempo bisogna anche dire che la longevità è molto alta, quindi il gioco vale la candela. Una longevità che deriva anche dall’ottima trovata del fare controllare al giocatore in sostanza due personaggi: il Breacher con le sue abilità e l’Avatar con altre abilità e caratteristiche. Questa accoppiata varia sempre dando vita a molte combinazioni da provare. Inoltre le numerose espansioni forniscono nuove modalità, nuovi personaggi e la possibilità di giocare anche in 5-6 persone.

Allo stesso tempo però, la prima impressione che ho avuto con The Breach è stato uno snellimento del sistema, sia visivo (icone, testi ecc..) che di meccanica. Il regolamento non è formato da 10 pagine, ma già dopo la prima lettura la maggior parte del flusso di gioco viene assimilato facilmente. Una seconda riletta è d’obbligo, ma la sensazione è stata quella di un livello di apprendimento più semplice rispetto agli altri giochi della casa editrice romana. Le carte inoltre presentano meno testi e icone di un Black Rose Wars per esempio, rendendone la risoluzione più facile con una percentuale di dubbi molto più bassa.

The Breach non è complicato.

Va capito, va provato, ma poi fila molto più liscio di altri titoli.

Spostandosi in ambito gioco vero e proprio, The Breach è bello e divertente.

MOLTO bello e divertente. La scalabilità funziona bene sia con pochi giocatori che molti grazie alla mappa che subisce variazioni nelle dimensioni in fase di setup. Inoltre per chi cerca scontri più frenetici, la modalità Deathmatch offre mappe ancora più ridotte, così da limitare gli spazi ed obbligare i giocatori a interagire ancora di più tra loro.

I combattimenti non sono il cuore del gioco.

The Breach è un gioco molto strategico, le azioni vanno pianificate in anticipo per non rischiare di rimanere senza la possibilità di poter fare quella desiderata proprio a causa del sistema di cubi di cui abbiamo accennato. Il vostro obiettivo è rubare le informazioni e il combattimento molte volte non è la strada giusta da perseguire.

Bellissima inoltre la meccanica del Log-Out che consiste nell’uscita volontaria dal Database quando la situazione si fa troppo pericolosa. Padroneggiare questa tecnica può essere la chiave vincente del gioco dato che una volta rivelata buona parte della mappa avrete la possibilità di rientrare in punti diversi. Può essere più remunerativo uscire e rientrare dall’altro lato piuttosto che attraversare tutte le tessere.

Ciò che mi è davvero piaciuto invece è la gestione degli I.C.E. ovvero i nemici. Il fatto che ogni giocatore giri una carta dal mazzo Attivazione e la inneschi, porta a due vantaggi:

  1. Si può comandare un nemico a proprio vantaggio mandandolo contro gli avversari.
  2. Si resta partecipi anche nella fase dei nemici.

Il punto 2 soprattutto è molto importante.

The Breach è comunque soggetto a situazioni di attesa, specialmente se il numero di giocatori aumenta. Il gioco è abbastanza veloce, ma resta comunque un competitivo nel quale devono fare il proprio turno tutti quanti i partecipanti uno alla volta.

Questa gestione del mazzo Attivazione da quella piccola sensazione di “sto facendo qualcosa” al di fuori del proprio turno che aiuta a mantenere il focus sul tavolo, problema principale di questa categoria di giochi.

Per concludere The Breach è un gioco veramente ottimo e purtroppo per noi molto costoso. Un gioco che fa gola e che se si ha la fortuna di poter possedere riuscirà a dare grandi soddisfazioni sia in termini di divertimento che di appagamento quando le combo e i propri piani si compiono con successo.

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